mercoledì 24 agosto 2016

IMPRENDITORE: CAMBIA IL SISTEMA BANCRIO, DEVI CAMBIARE ANCHE TU

Oggi la domanda fondamentale che un’ impresa si dovrebbe porre nel rapporto con gli istituti di credito è:
Su quali basi le banche decidono se finanziarmi o meno e a quale tasso ?

Ignorare le regole di valutazioni che usa il sistema Bancario, significa subire passivamente e mettere a repentaglio il patrimonio familiare e aziendale frutto di sacrifici fatti nel corso degli anni.

Conoscere il linguaggio del sistema Bancario è un passo per l’imprenditore per potere dialogare con cognizione di causa.

Sai che “la cosiddetta componente andamentale”,  il cui livello di qualità è determinato soprattutto dai dati presenti in Centrale Rischi Banca d’Italia, può pesare fino al 90 % sul Rating Aziendale di una PMI.
Partendo da questo presupposto sorgono spontanee ulteriori domande.

Quante imprese conoscono la Centrale Rischi Banca d’Italia?

Quante di queste sanno che l’impresa stessa, modificando alcuni dei propri comportamenti interni, può influenzare positivamente il proprio andamentale Centrale Rischi e quindi il Rating aziendale?

Quante imprese sanno che errori di segnalazione da parte degli istituti di credito sono molto frequenti e vanno prontamente fatti rettificare?

Quante imprese sanno che le banche non possono avere accesso a tutti i dati Centrale Rischi e conseguentemente valutano l’impresa su informazioni imperfette e non di rado fuorvianti?

L'imprenditore medio (che si fida solo del proprio commercialista, professionista a cui NON compete la verifica di tali informazioni se non specializzato), percepisce la centrale rischi di Banca d'Italia come uno strumento ad esclusivo utilizzo degli istituti di credito. La verità e' che il cliente può accedere a maggiori informazioni rispetto alle banche.

Nello specifico si può inoltre rilevare:
–        l’ andamento degli affidamenti;
–        la percentuale di utilizzo delle linee (livello di tensione finanziaria);
–        l’ andamento della rischiosità del portafolgio effetti;
–        la qualità del credito (Past Due, Credito ristrutturato, Sofferenza ecc..)
–        factoring , cessioni di credito ecc..;
–        leasing;
–        derivati;
–        crediti di firma di natura commerciale e finanziaria;
–        le garanzie rilasciate dall’azienda a favore di altri soggetti e garanzie ricevute;
–        linee dedicate (import, export, divisa),
–        ecc..
E’ la conoscenza e l’interpretazione simultanea di tutti questi elementi, può consentire di comprendere alcune delle motivazioni che stanno dietro alle valutazioni di rating delle banche.
La comprensione diventa poi la base per operare consapevolmente al fine di migliorare il profilo della propria azienda rispetto al sistema bancario.
La lettura della Centrale Rischi ha una sua importanza per chiunque voglia evitare rischi di peggioramento del rating o di restrizione del credito. I dati non sono più così complicati, ma i servizi predisposti aiutano a rendere fruibili tutti i dati presenti all’interno della Visura Centrale Rischi Banca d’Italia sia per le imprese ma anche per i professionisti che le affiancano, grazie a un sistema di rielaborazione, analisi e valutazione dei dati Centrale Rischi che permette di presidiare quel fattore che all’interno del Rating di una PMI arriva a pesare fino al 90%.

Miglioramento del rating vuole dire: diminuzione del costo del denaro, accesso al credito, migliori condizioni contrattuali.

Esistono aziende specializzate nella elaborazione della centrale dei rischi in forma grafica comparativa, nel caso che rappresento valutiamo gli ultimi 36 mesi con diversi approfondimenti d’analisi. In casi particolari si può arrivare fino a 240 mesi ovvero la storia Bancaria della tua azienda degli ultimi 20 anni.
Nulla è impossibile basta volerlo.

Sapere è potere, presumere…….costa caro.

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